mercoledì 4 giugno 2008

Roman Polanski Fece Sesso Con Una Ragazzina Di 13 Anni. Ricercato E Desiderato.

Il regista Roman Polanski, già vincitore di oscar, non dovrebbe scontare i 13 anni di carcere per aver fatto sesso con una 13enne. E' quanto afferma la vittima dell'episodio accaduto 30 anni fa.

Il regista franco-polacco abbandonò gli Stati Uniti per raggiungere la Francia nel 1978, poco prima che fosse pronunciata la sentenza. Samantha Geimer, che ora compie 45 anni ed ha 3 figli, sostiene in un'intervista che il caso andrebbe chiuso per sempre.

Lei dice: "Non credo che sia un soggetto pericoloso per la società. Non credo che debba essere rinchiuso per sempre."

Un documentario intitolato "Roman Polanski: Ricercato e Desiderato", che debutterà al Sundance Film Festival ed andrà in onda negli Stati Uniti sul canale HBO questa Domenica, punta i fari sul caso.

La signora Geimer, che ora vive nelle Hawaii dove lavora come contabile ha detto: "Credo che noi volessimo metterci questa storia alle spalle ma vedere Roman Polanski in una prigione non ci avrebbe aiutato a raggiungere questo obiettivo."

"Cosa accadde quella notte è qualcosa di difficile da credere, ma non è niente rispetto a ciò che poi si è verificato l'anno successivo."

Il regista, che oggi ha 74 anni, fu accusato di vari reati, fra i quali violenza sessuale perpetrata con l'uso di sostanze stupefacenti, fu condannato per aver fatto sesso con una minorenne, la signora Samantha Geimer che allora aveva solo 13 anni. Si rifugiò in Francia ed essendo cittadino, gli Stati Uniti non poterono chiederne l'estradizione, almeno fino alla pronuncia della sentenza definitiva.Polanski aveva già trascorso 42 giorni in carcere per una perizia psichiatrica prima della sentenza. Gli psichiatri conclusero che Polanski non poteva considerarsi un maniaco sessuale.

Il direttore del documentario, Marina Zenovich, al fine di approfondire questa storia, si è messa in contatto con l'avvocato di Polanski e della signora Geimer, con gli ufficiali di polizia ed i colleghi dell'industria cinematografica, a quel tempo impegnati sul caso.

Tutti quanti concordano sull'attegiamento "problematico" del giudice, ora defunto, il quale era talmente influenzato dai media da tenere con se un libro pieno di ritagli di giornale. Il documentario giunge alla conclusione secondo cui Polanski sarebbe fuggito perché sentiva di essere trattato ingiustamente, anche a causa dei media.

Polanski, la cui moglie Sharon Tate rimase vittima di omicidio proprio mentre era incinta, si rifece una vita ed una carriera in Francia per poi vincere l'oscar nel 2003 come miglior regista grazie al film "Il pianista". Nel documentario manca la sua versione dei fatti, avendo declinato l'offerta di un'intervista avanzatagli dalla produttrice dello stesso, Marina Zenovich.

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